Saverio Cavicchi

Communication Designer - Talent in Residence

Saverio nasce a Roma, vivendo nei suoi pressi gran parte della sua vita. Conseguito il Diploma Accademico in Graphic Design a Frosinone, decide di provare il salto e si trasferisce a Milano, iscrivendosi alla Laurea Magistrale in Design della Comunicazione. Dopo due anni densi che quasi sembrano dieci ha finalmente scoperto la sua strada: l’Interaction Design, perché sostiene che un Design significativo ed efficace per gli utenti valga mille gradient. Almeno così crede, poi nella vita vera lavora come User Interface Designer. Oltre ai gradient odia parlare di sé in terza persona.

Progetto di tesi

Le possibilità offerte dalla sensoristica e dall’interconnessione tipiche degli smart objects aprono interessanti
scenari nella disciplina del Game Design. Cardini di ogni esperienza ludica sono gli oggetti di gioco: pedine, carte, dadi il cui scopo è permettere ai giocatori di compiere azioni per influenzare la partita. Li si può pensare come interfacce tra il giocatore e il mondo che viene a crearsi all’interno del cerchio magico. Cosa succederebbe se questi oggetti fossero in grado di percepire il mondo circostante ed interagire con esso e tra di loro? L’azione del giocatore diventerebbe più significativa se, invece di utilizzare un’interfaccia che riporta un’azione, questi compiesse direttamente l’azione sugli oggetti di gioco? Quali nuove meccaniche potrebbero essere delineate grazie a questa tipologia di interazione ludica?
Lo scopo di questo progetto è la prototipazione di un Gioco da tavolo che si avvalga delle nuove possibilità offerte dalla tecnologia smart per arricchire l’esperienza ludica di nuove interazioni e di una reale e significativa ibridazione tra analogico e digitale. Tale esperienza, ibrida e connessa, intende generare un artefatto/sistema interattivo potenzialmente inseribile in contesti museali (soprattutto della scienza e della tecnica) e rivolta ad un pubblico curioso di sperimentare interazioni “insolite”. Il framework progettuale segue una logica design-driven mentre il processo iterativo si basa sull’analisi dell’utente con approccio user-centered. L’ambito di intervento risulta una commistione tra tre diverse discipline: Design della Comunicazione, Game Design e Interaction Design. L’unione delle tre ha come scopo la creazione di un sistema comunicativo, interattivo e connesso che assumerà la forma dell’artefatto ludico che sfidi e faccia avanzare la tradizionale concezione del medium stesso.