
Andrea Somenzi
Product Designer - Talent in Residence
Nato a Cremona nel 2000, ha sempre vissuto in un piccolo paese della provincia. Durante la laurea triennale in design del prodotto presso il Politecnico di Milano, ha iniziato a studiare ed esplorare le possibilità della fabbricazione digitale nel design.
Ha proseguito la sua carriera iscrivendosi al corso di laurea magistrale in Design and Engineering presso la stessa università, interessato ad approfondire vari aspetti ingegneristici della produzione industriale come l’elettronica ed i processi di produzione.
Il suo interesse è rivolto alla progettazione open-source per sistemi locali interconnessi, guidata dalla fabbricazione digitale, dalla conoscenza condivisa e dall’innovazione aperta.
Questo interesse lo ha portato nel 2024 a partecipare a un programma Erasmus a Barcellona presso Elisava – Facultad de Diseño e Ingeniería per vivere in una delle prime Fab City del mondo, con una rete ampia di fab lab e makerspace.
Abstract
La tesi parte da un analisi e comprensione dell’attuale sistema sementiero europeo ed italiano, ed alle nuove sfide ad esso associate, nello specifico in ambito ecologico. Per questo motivo la ricerca si focalizza sulle pratiche associate all’agroecologia, intesa come metodologia scientifica, pratica e sociale nata per rispondere a queste sfide, ed alla produzione aperta, locale e distribuita, come metologia di produzione alternativa alla produzione di massa ed industriale, e promotrice di pratiche sostenibili in ambito ambientale e sociale.
L’obiettivo finale della ricerca è comprendere il ruolo che il design può assumere nella gestione multiattoriale della biodiversità e le possibilità di sviluppo di un progetto per la diffusione e conservazione di sementi per la promozione dell’agrobiodiversità.
La ricerca prosegue identificando le differenti strategie di conservazione delle risorse genetiche vegetali di interesse agricolo con una particolare attenzione al sistema informale.
Tra le varie strategie, una delle più conformi per una possibile produzione aperta, locale e distribuita risulta essere la gestione comunitaria della biodiversità, metodologia consolidata e utilizzata da comunità e organizzazioni per la conservazione e l’utilizzo sostenibile dell’agrobiodiversità. Nello specifico la ricerca si addentra nell’analisi delle case comunitarie delle sementi (CSB – comunitary seed banks) realtà per lo più informali, la cui funzione principale è di conservare i semi per uso locale e che sono rappresentazione pratica di questo metodo di gestione.