Francesca Zeccara

Product Designer - Talent in Residence

Nata e residente a Vigevano, in provincia di Pavia. Nel 2017, in seguito al percorso liceale artistico, si è iscritta e ha conseguito la Laurea Triennale all’interno della Scuola del Design presso il Politecnico di Milano, come designer del Prodotto Industriale.

Dopo la laurea nel 2020, ha deciso di approfondire le proprie conoscenze iscrivendosi al percorso di Laurea Magistrale in Integrated Product Design. Durante il secondo ed ultimo anno, ha aderito al programma Erasmus a Barcellona, selezionando l’università con la volontà di acquisire diversi linguaggi artistici che le permettessero di arricchire il suo approccio tecnico e metodologico al mondo del design.

Infatti, è da sempre stata affascinata non solo dagli oggetti e dalla loro usabilità, ma anche dal modo in cui le persone esperiscono gli oggetti, e dall’influenza dei differenti linguaggi estetici. Durante sia il percorso triennale che quello magistrale, Francesca ha appreso come creare un dialogo tra i bisogni delle persone, l’usabilità e l’attrattività degli oggetti.

Abstract
La tesi di ricerca si propone di indagare le possibilità applicative dei Living Materials all’interno dello scenario progettuale e produttivo odierno, il quale presenta una tensione embrionale verso una concezione di sostenibilità in linea con le prerogative del paradigma Biocentrico. Tale propensione risulta affiancata da numerose implementazioni produttive che comprendono l’intera frammentazione interposta tra l’autoproduzione ed i mercati globali, con le quali il progettista è chiamato ad interfacciarsi attraverso una progettazione innovativa e consapevole.

Focalizzando la ricerca in questione sulla Cellulosa Batterica come materiale di interesse, si vuole dimostrare una possibile direzione esplorativa di pratiche innovative legate alla fermentazione batterica, come alternativa ai percorsi progettuali tradizionali legati alla progettazione del prodotto. L’aspetto innovativo che si vuole evidenziare è legato alle possibilità di delineare qualità e limiti applicativi del materiale BC a scopo implementativo, a partire da un’indagine che si basi sulla metodologia Material Driven Design, coniugata all’approccio Do It Yourself. In particolare, proprio i limiti dei Living Materials, principalmente correlati agli evidenti confini prestazionali ancora presenti e che ne rallentano la possibile commercializzazione, hanno spesso causato una limitata osservazione delle possibilità reali degli stessi, vincolandoli ad applicazioni per output one-off. Questo framework, però, si dimostra come un’area di interesse per il progettista, il quale è chiamato a modificare l’approccio progettuale legato all’utilizzo dei materiali, così da facilitare l’implementazione di materiali rigenerativi ed indurre un cambiamento all’interno del mercato – a livello generale – e della relazione tra questo e la portata innovativa della Cellulosa Batterica – a livello specifico.

L’obiettivo principale di questo elaborato è l’individuazione di un bilanciamento virtuoso tra le possibilità applicative del materiale rigenerativo di riferimento e le direzioni di sviluppo del mercato produttivo, in relazione alle prestazioni del materiale. Per raggiungere tale scopo, l’elaborato si sviluppa dapprima secondo un percorso conoscitivo della Cellulosa Batterica, per coniugare l’indagine della letteratura esistente con la continua esplorazione dei vincoli e delle possibilità offerte dal materiale attraverso l’analisi sperimentale di questo. L’analisi di casi studio e l’individuazione delle possibilità materiche da questi delineate, sono stati messi a sistema restituendo un’analisi di fattibilità propria del processo industriale, vincolandola all’utilizzo di un nuovo materiale emergente. La derivante scelta di concentrarsi sul settore dell’arredo imbottito come area di opportunità ha portato alla progettazione di un oggetto manifesto scelto per rappresentare la concettualizzazione di questo nuovo e possibile dialogo tra processi produttivi ed implementazione materica.

La metodologia utilizzata ha abilitato l’organizzazione delle conoscenze teoriche sui processi produttivi e progettuali con la costruzione di una vision – e della prototipazione a seguire – basata su evidenze concrete, derivanti dalla sperimentazione tangibile. La figura del progettista è così possibilitata all’ideazione e sviluppo non solo del prodotto, ma dell’intero processo produttivo che lo interessa, favorendo una nuova armonia tra volumi e tempi di produzione ed innovazione materica rigenerativa.

A conclusione del percorso di ricerca, le considerazioni in merito all’output ottenuto e alle evidenze riscontrate strutturano una nuova consapevolezza del designer in merito all’approccio materico in ambito progettuale, dimostrando una necessaria rivalutazione e ristabilizzazione equa tra i tempi produttivi dettati dall’uomo e le tempistiche intrinseche ecosistemiche. Quest’ultime, ottimizzabili ma non alterabili drasticamente, comportano un necessario bilanciamento dei volumi produttivi, volto ad una riconfigurazione del paradigma progettuale, più etico e sostenibile.