Lorenzo Silvestri

Product Designer - Talent in Residence

Classe 1998, nasce in Puglia nella provincia di Bari. Si trasferisce a Milano 6 anni fa per iniziare il percorso di studi in design di prodotto industriale presso il Politecnico. Si laurea nel 2020 e decide di approfondire gli studi prima frequentando i corsi della laurea magistrale di Integrated Product Design, poi attraverso un esperienza all’estero presso l’università Elisava di Barcellona. Nel corso di questi anni ha sviluppato un interesse particolare nella ricerca dell’espressività e della narrativa degli oggetti. Ritiene che un design maturo, affinché possa avere un impatto positivo dal punto di vista etico e sociale, debba creare una relazione profonda ed un dialogo tra le persone e gli artefatti.

Abstract
L’elaborato di ricerca prodotto ha voluto indagare, attraverso una commistione delle pratiche progettuali della Digital Biofabrication, Material Driven Design e l’approccio Do It Yourself, le opportunità relative al campo di design di prodotto generate dalla combinazione dei materiali argillosi e quelli fungini. In particolare, l’investigazione si inserisce in un filone attuativo in cui emerge una nuova prospettiva legata alla figura del progettista stesso, capace – con le sue scelte – di far luce sul paradosso alla base delle dinamiche dei sistemi di produzione industriale e definire delle nuove modalità di intendere la materialità ed il rapporto con le risorse naturali e gli organismi viventi.

All’interno dello scenario contemporaneo, in cui il modello capitalista vede la tecnosfera alimentarsi a discapito della biosfera, fino a soggiogare questa sotto logiche tossiche, emergono le contraddizioni di un sistema destinato al collasso che impone, ora più che mai, una fuga dai modelli di produzione tradizionali. La necessità di sfuggire alla forza gravitazionale esercitata dalle dinamiche antropocentriche, ha determinato la nascita di nuovi metodi per reperire, trasformare e preservare le risorse basati sull’implementazione dei processi metabolici degli organismi viventi.

Affondando le radici in questa visione, la ricerca impiega la Digital Biofabrication con il proposito di instaurare un rapporto collaborativo tra la componente umana, quella della macchina e quella degli organismi biologici. In questo contesto, il progettista agisce come facilitatore del processo di ideazione, sviluppo e produzione, mentre le tecnologie di fabbricazione digitale divengono un mezzo per guidare la crescita di materiali vivi verso il raggiungimento di specifici obiettivi progettuali.

Con questa premessa, Terraforma ha avuto lo scopo di esplorare e dimostrare le possibilità applicative che si sviluppano nell’intersezione delle aree materiche dell’argilla greenware e del micelio in relazione ai processi di stampa 3D tramite Liquid Deposition Modeling, prima da un punto di vista della teorizzazione della loro compatibilità, poi attraverso un’investigazione sul campo delle fasi di fabbricazione, coltivazione ed assemblaggio coinvolte. L’output di progetto finale, un tavolino da caffè, viene proposto come una sorta di manifesto dimostrativo delle qualità materiche potenziali del materiale ibrido ottenuto all’interno delle applicazioni di prodotto, ma anche di una pratica progettuale matura, in cui i processi di fabbricazione e le logiche di assemblaggio sono a loro volta plasmati dai processi metabolici dell’organismo.